Grazie al canto ritrovano la bellezza delle parole
Dalla " Stampa " - Martedì 21 Febbraio 2017
Il coro fossanese formato da chi ha problemi di linguaggio.
Hanno perso l'uso del linguaggio dopo un ictus, un tumore o un incidente stradale. Ma con la musica e il canto stanno ritrovando le parole. Sono i 25 componenti del "Coro degli Afasici" di Fossano. Il progetto è promosso dall'associazione Alice onlus (per la lotta all'ictus cerebrale) di Cuneo con la Fondazione Fossano Musica e l'associazione Alassio, che aiuta i giovani a valorizzarsi attraverso la musica.
LE TESTIMONIANZE
<< Ho avuto un ictus 10 anni fa- spiega Ferdinando Nugnes di Roccavione- : questa esperienza mi sta facendo molto bene>>.
<<Inizialmente scrivevo solo su una lavagnetta, oggi sono "logorroico">>, racconta Gianfranco Ruffa di Castagnole Lanze. << Ho avuto un incidente stradale 7 anni fa - dice Alezandru Coviti, ventenne romeno, di Barge -. La musica mi sta dando tanti risultati>>.
<< Sono stata colpita da aneurisma nel 2013 - aggiunge Piera Rocca di Savigliano -. Questo coro mi dà tanta gioia, mi piace cantare. E' proprio vero il detto " canta che ti passa ". E' un esperienza bellissima>>. E quando intonano << Fra' Martino campanaro>> non è possibile non cantare con loro. Nel pubblico, ad assistere alle prove nel teatro dei Battuti bianchi, ci sono familiari e volontari della Croce rossa.
Progetto di tre anni
Le prove nella chiesa dei Battuti Bianchi del Coro degli afasici composto da chi fatica a parlare dopo ictus, incidenti, tumori.
Uno di loro, reduce da un servizio a Sanremo, ha portato un video di auguri, al coro fossanese da parte di Cristiano Malgioglio e Rita Forte.
<< Un progetto possibile grazie alle Fondazioni Cre, Crf e Crt, oltre ad alcuni privati - spiega Gianfranco Peano, vice presidente di"Alice onlus"- che ci aiutano con le spese. I coristi arrivano da tutta la provincia di Cuneo e hanno bisogno di trasporti particolari>>. Il corso è guidato dai musicoterapisti Maurizio Scarpa e Margherita De Palmas.<< Due incontri settimanali: uno riabilitativo e uno di pratica corale - spiega Scarpa-. L'obiettivo è riportarli a parlare e i primi risultati ci sono già. La produzione verbale infatti, utilizza l'area sinistra, la musica stimola tutto il cervello. E poi ci sono altri aspetti importanti: emozionale, relazionale, il confronto con gli altri>>. Prossimo obiettivo: il debutto a breve, del coro, che ha già un buon repertorio.