Afasia: Gli aspetti del comportamento corporeo-sonoro-musicale possono essere utilizzati come elementi agevolatori nella riabilitazione delle persone afasiche per il conseguimento di differenti obiettivi:
Deficit mnesici conseguenti a involuzione senile: Nel contesto della Terapia della Reminiscenza, l’utilizzo del canto e di elementi sonori può fungere da facilitatore per la rievocazione di eventi appartenenti alla memoria autobiografica. Gli strumenti possono essere utilizzati, oltre che in modo convenzionale, anche come metafore di prassi o azioni inerenti il passato che, vissute nella realtà del momento, favoriscono lo strutturarsi di una relazione più profonda che consente un più semplice recupero dell’immagine di sé e della propria autoefficacia.
Deficit attentivi: Nel corso della seduta, gli stimoli multisensoriali sorretti da elementi ritmico-sonori, facilitano il mantenimento di un adeguato livello attentivo nel tempo (attenzione sostenuta) e stimolano le capacità di focalizzare l’attenzione (attenzione selettiva), di eseguire più compiti contemporaneamente (attenzione divisa) e di passare ripetutamente da un compito all’altro (attenzione alternata).
Problematiche comportamentali: L’impiego di tecniche di specularità, imitazione, sovrapposizione etc… consente di modificare atteggiamenti perseveranti ed impulsivi. Inoltre è possibile ridurre i fenomeni di disinibizione, di agitazione psicomotoria e favorire la capacità d’iniziativa, nel rispetto dell’alternanza comunicativa.
Problematiche emotivo affettive: Nella relazione terapeutica, il dialogo sonoro permette di esprimere, comunicare e condividere azioni ed emozioni: consente così di contenere stati ansioso-depressivi e fenomeni di rabbia e aggressività.
Consapevolezza: L’utilizzo funzionale delle capacità residue non-verbali e procedurali favorisce la graduale assunzione di consapevolezza circa le proprie capacità, limitazioni e risorse. Stimola inoltre la consapevolezza dello spazio personale, extrapersonale e dello schema corporeo.La Musicoterapia opera utilizzando tecniche comunicative non verbali al fine di aiutare il paziente a esprimere, contenere e modificare emozioni, cognizioni e atteggiamenti disfunzionali, conseguenti a problematiche psichiche e neurologiche. Le tecniche comunicative non verbali, che si sviluppano all’interno della relazione terapeutica, utilizzano un gran numero di codici espressivi tra i quali quello gestuale, mimico, sonoro, musicale, del movimento, del silenzio etc…: in tal modo stimolano e coinvolgono le funzioni motorie, verbali, sensoriali, percettive e emozionali.
I sintomi della malattia di Parkinson sono legati alla perdita del controllo qualitativo del movimento, che è condizionato dalla elaborazione degli stimoli sensoriali, dalla memoria e dalle emozioni. La musicoterapia, pertanto, se integrata nell’insieme delle attività riabilitative, può considerarsi un efficace metodo per la riabilitazione multifunzionale.
ATTIVITA'
Rilassamento: si struttura attraverso esercizi di respirazione associati all’utilizzo della vocalità, del suono indirizzato e dell’immaginazione. L’apprendimento del training permette al paziente di poter svolgere gli esercizi autonomamente, in particolar modo per ridurre l’ansia e l’insonnia.
Espressione sonora: vengono utilizzati semplici strumenti a coda, percussione e fiato, per aprire una comunicazione basata sulla libera espressione ritmico-melodica. Questa attività si basa sul concetto per il quale la produzione del suono è regolata da un gesto ritmico e regolare, il quale si modula attraverso l’interazione con il terapeuta, sulla spinta emotiva della comunicazione non verbale (gesto-suono).
Movimento: si utilizzano musiche registrate, proposte a diverse velocità ritmiche, per focalizzare e mantenere l’attenzione sulla postura in posizione eretta e sulla qualità del movimento durante il cammino.
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